Iva Zanicchi: L’incontro con Pippo Baudo
Iva Zanicchi rievoca con affetto il suo primo incontro con Pippo Baudo, un momento cruciale nella sua carriera, avvenuto durante il festival di Castrocaro. Allora giovane debuttante, Zanicchi venne presentata al noto conduttore siciliano, che le confidò le sue aspirazioni professionali. Entrambi condividevano un sogno: Baudo desiderava condurre il Festival di Sanremo, mentre Zanicchi mirava a esibirsi sullo stesso palcoscenico. «Il destino ci ha premiato», commenta oggi, sottolineando la loro straordinaria carriera: Baudo ha condotto il festival per ben tredici volte e Zanicchi vi ha partecipato undici volte, conquistando tre vittorie durante il percorso.
Zanicchi ricorda come l’amicizia e il rispetto reciproco abbiano definito il loro rapporto nel corso degli anni. Pippo Baudo non è stato solo un mentor, ma anche una figura fondamentale nel suo sviluppo come artista. La loro connessione continua a rappresentare un’epoca dorata della televisione italiana, in cui entrambi hanno lasciato un segno indelebile. Zanicchi, con passione ed entusiasmo, celebra la loro storia, frutto di talenti che si sono incrociati per forgiare un’importante parte della cultura popolare italiana.
Il consiglio di Baudo
Nel 2003, durante la preparazione per il Festival di Sanremo con il brano “Fossi un tango”, Iva Zanicchi ricevette un prezioso consiglio da Pippo Baudo, una figura emblematica nella sua carriera. Zanicchi desiderava presentarsi con un’immagine sofisticata, e per questo si era sottoposta a un nuovo taglio di capelli, voluto dal noto stilista Vergottini, che le conferì un look simile a quello di Valentina. “Pippo si avvicina e mi dice che se non fossi entrata in finale avrei dovuto riflettere sulle mie scelte”, racconta con una certa nostalgia. Baudo le spiegò chiaramente che, sebbene la canzone fosse bella, correva il rischio di non essere riconosciuta dal pubblico. Questo incontro sottolinea non solo il fiuto di Baudo per il talento, ma anche la realtà spietata della competizione musicale.
Ricorda anche un episodio significativo avvenuto all’Ariston, dove Zanicchi era presente come ospite per le prove dei giovani artisti. «Arrivò una ragazza con una presenza scenica distintiva, capace di maneggiare il microfono con grazia», afferma. Quella ragazza era Laura Pausini, che ha poi conquistato fama internazionale. Questa capacità di Baudo di percepire il potenziale nelle nuove generazioni dimostra come il suo talento non si limitasse solo alla conduzione, ma si estendesse anche alla scoperta e al supporto del talento emergente.
Il ricordo del compagno
Oggi, Iva Zanicchi ricorda con un misto di affetto e tristezza il compagno di una vita, Fausto Pinna, scomparso poco più di un anno fa. Il difficile momento della sua perdita ha lasciato un segno profondo nella vita della cantante, la quale ha condiviso momenti indimenticabili con Pinna, che era al suo fianco tanto nella gioia quanto nella sofferenza. “Era davanti in Sardegna al suo mare ma so che è con me”, dichiara Zanicchi, evidenziando come la presenza di Pinna continui a esistere nella sua memoria quotidiana.
Riferendosi alla salute del compagno, Zanicchi ricorda con incredibile ammirazione la sua resilienza. “Non si è mai lamentato. Andava avanti con la morfina”, confessando come malgrado le sue condizioni, Pinna mantenesse un atteggiamento positivo. I momenti di allegria non mancavano: “Un giorno mi ha detto: ‘Iva, fai qualcosa per farmi ridere’. Così, senza pensarci, mi sono messa a camminare nuda. Ha alzato gli occhi al cielo: ‘è pazza’”, racconta con un sorriso che, purtroppo, cela la tristezza di un affetto perduto.
Queste reminiscenze non solo ci offrono uno spaccato della vita intima e privata di Zanicchi, ma rispecchiano anche la profonda umanità del legame che la univa a Pinna, un ricordo che continua a influenzare la sua arte e la sua vita.
Il corteggiamento di Frank Sinatra
Iva Zanicchi ha condiviso una storia intrigante riguardante il leggendario cantante Frank Sinatra, un episodio avvolto nell’aura del glamour e della fama degli anni del suo successo. Durante il picco della sua carriera, Zanicchi decise di tentare un incontro con l’icona americana, un desiderio che sembrava all’epoca una sfida audace per una giovane artista italiana. Ricorda con vividezza quel momento: “Era un evento al Waldorf Astoria; per l’occasione mi vesti come un albero di Natale”, un’affermazione che sottolinea quanto fosse disposta a mettersi in gioco per attirare l’attenzione del suo idolo.
La sua ambizione la portò a coinvolgere il comico Franco Rosi, a cui chiese di consegnare un messaggio a Sinatra: “Sono Iva Zanicchi, vorrei conoscerla”. Nonostante la risposta iniziale dei bodyguard di Sinatra che respinsero Rosi, il destino giocò a favore della giovane cantante. Infatti, ricevette un invito per incontrare Sinatra nella sua suite l’indomani. Tuttavia, la Zanicchi optò per non partecipare all’incontro, lasciando il passo a un’altra donna, evidenziando così una sua ferma convinzione riguardo al rispetto delle dinamiche personali e professionali. “Una signorina disse: ‘Ci vado io’”, confida, lasciando trasparire una certa ironia nella scelta di abbandonare quell’incontro per non creare tensioni.
Questa esperienza, sebbene possa essere vista come una semplice curiosità, riflette il periodo scintillante in cui Zanicchi visse e lavorò, pieno di incontri memorabili con personaggi leggendari della musica internazionale. Tali episodi non solo arricchirono il suo bagaglio culturale, ma contribuirono a costruire un’immagine di artista audace e indipendente, capace di navigare tra due mondi: quello italiano e quello americano.
Il rimpianto per Playboy
Tra i molti capitoli della vita di Iva Zanicchi, uno dei più controversi rimane senza dubbio la sua scelta di posare per Playboy nel 1979. In un momento di riflessione, Zanicchi ha apertamente dichiarato: “È l’unica cosa di cui mi sono pentita”. Nella sua affermazione, emerge la consapevolezza che a quell’epoca, i trent’anni rappresentano un periodo di scelte impulsive, un’età della “stupidità”, come lei stessa la definisce. Gli scatti, realizzati dal suo amico Angelo Frontoni, le hanno conferito una notorietà istantanea, ma non senza un costo emotivo.
All’epoca, Zanicchi si sentiva sicura di sé e determinata, tanto che comprò tutte le copie della rivista per salvaguardare la propria immagine. “Mio padre non ha mai visto le foto, ma un suo amico toscano, sbirciando, commentò: ‘La tua figliola non è male’”, ricorda, sottolineando come la percezione pubblica fosse tanto importante quanto le dinamiche familiari. Al tempo, sua madre cercò di mascherare il servizio fotografico dicendo che Zanicchi aveva collaborato con Famiglia Cristiana, una rivista di impronta più conservatrice.
Tre mesi dopo quel servizio, la cantante si trovò in tour a Tokyo, dove il suo viso apparve su Playboy Giappone. Questo evento internazionale aggiunse ulteriore complessità alla sua già intricatissima carriera. Il riflesso di questa esperienza nella sua vita dimostra come le scelte artigianali possano avere ripercussioni inaspettate. Zanicchi, ora più matura, guarda indietro con occhio critico su quell’episodio, nonostante la fama che ne derivò, evidenziando il sottile confine tra opportunità e compromesso.