BigMama chiarisce la sua posizione su Israele, il commento di Selvaggia Lucarelli sciocca i fan e divide le opinioni

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By Redazione Gossip.re

BigMama chiarisce la sua posizione su Israele, il commento di Selvaggia Lucarelli sciocca i fan e divide le opinioni

BigMama e il silenzio su Israele

Durante l’Eurovision Song Contest 2025, la rapper napoletana BigMama ha scelto di mantenere un silenzio pesante in occasione dell’esibizione della cantante israeliana Yuval Raphael, che si è presentata con il brano “New Day Will Rise”. La scelta di non commentare né durante né dopo la sua performance ha attirato l’attenzione di molti, risaltando come un gesto di forte carico politico. La decisione di BigMama di rimanere in silenzio ha sollevato pareri discordanti; da una parte c’è chi applaude il suo gesto, interpretandolo come un’affermazione contro la partecipazione di Israele all’Eurovision, mentre dall’altra ci sono critiche che lo considerano poco professionale nei confronti di una collega artistica, che ha ottenuto il diritto di partecipazione attraverso un regolare processo di selezione.

Il suo atteggiamento è stato oggetto di esame da parte di molti utenti sui social, che non hanno mancato di commentare il silenzio “tombale” di BigMama, enfatizzando in particolare la sua scelta di astenersi dal parlare in un contesto che ha visto confrontarsi artisti di diverse nazioni. La questione si complica ulteriormente, poiché il silenzio può essere interpretato sia come una forma di protesta sia come una mancanza di rispetto nei confronti di un’altra artista, creando così un dibattito attorno alle responsabilità degli artisti in eventi di grande visibilità come l’Eurovision.

Le reazioni sul web

Il silenzio di BigMama durante l’esibizione di Yuval Raphael ha scatenato un acceso dibattito sui social media, portando alla luce le opinioni contrastanti degli utenti. Molti hanno esaltato la scelta della rapper, interpretando il suo comportamento come un modo per levare la voce contro la partecipazione di Israele all’Eurovision Song Contest, un tema di grande attualità e sensibilità. In particolare, alcuni tweet hanno sottolineato la fermezza e la coerenza politica della sua posizione, definendo il momento come decisivo in un contesto internazionale carico di tensioni.

Tuttavia, altri utenti hanno espresso critiche, considerandola una mancanza di professionalità nei confronti di una collega artista, sottolineando come la decisione di non commentare possa sembrare inadeguata in un evento dove il rispetto e il supporto fra partecipanti sono fondamentali. Frasi come “BigMama completamente zitta sia in ingresso sia in uscita dall’esibizione di Israele” hanno fatto il giro della rete, enfatizzando la stranezza del suo silenzio. Alcuni hanno addirittura contestato la sua assenza di commento, insinuando che un artista di spicco come lei avesse il dovere di esprimere un giudizio in una manifestazione così importante.

Il dibattito si è anche allargato, con più voci che hanno messo in evidenza come il silenzio possa essere interpretato non solo come un atto di protesta, ma anche come una forma di complicità in una questione tanto delicata. L’assenza di parole da parte di BigMama ha dunque alimentato un’ulteriore riflessione su come gli artisti debbano navigare le acque politiche in eventi di questa natura, suscettibili di interpretazioni diverse e complesse. Questo scambio di opinioni ha reso chiaro che la presenza e l’assenza di commenti possono avere un impatto significativo, creando linee di demarcazione tra artisti e tra le loro diverse visioni politiche e sociali.

Il commento di Selvaggia Lucarelli

La reazione di Selvaggia Lucarelli al silenzio di BigMama è emersa come un importante intervento nel dibattito che si è sviluppato attorno all’esibizione di Yuval Raphael all’Eurovision Song Contest. La giornalista ha scelto di non schierarsi nettamente né a favore né contro, ma ha piuttosto sottolineato una questione di maggiore rilevanza: il fatto che spesso il silenzio può essere percepito come complicità e non come una posizione attiva di protesta. Lucarelli ha individuato una contraddizione nel comportamento della rapper, mettendo in evidenza come, in passato, BigMama avesse usato il suo spazio pubblico per esprimere forti opinioni contro il cyberbullismo e l’odio sui social media.

Nel suo intervenire, ha citato il discorso pronunciato dalla rapper sul palco del Primo Maggio, che dimostrava il suo desiderio di combattere gli haters e promuovere l’accettazione personale. Questo aspetto ha portato Lucarelli a rimarcare la peculiarità del silenzio di BigMama riguardo Israele, suggerendo che si tratti di un atteggiamento contraddittorio rispetto alla sua solita vocazione di dare voce a chi subisce discriminazioni o attacchi. “Il vero problema è pensare che il silenzio sia azione e non complicità,” ha dichiarato, invitando a riflettere sulle implicazioni di un’assenza di commento in un contesto così politicizzato.

La posizione di Lucarelli, dunque, pone una luce critica sul comportamento di BigMama, ma invita anche a una valutazione più ampia sulle responsabilità che gli artisti si trovano a fronteggiare in eventi di portata internazionale come l’Eurovision. In un momento in cui il palcoscenico globale offre a ciascun partecipante una piattaforma per esprimere le proprie convinzioni, la domanda resta: quanto è necessario e giusto schierarsi? E, nel caso di silenzio, quali messaggi possono essere trasmessi o percepiti dagli spettatori?

BigMama al Primo Maggio: un contrasto di posizioni

Il palcoscenico del Primo Maggio ha visto BigMama esprimere una forte dichiarazione di intenti, affrontando il tema dell’accettazione e della lotta contro l’odio online. Durante il suo intervento, ha ribadito l’importanza di rispettare le differenze e di difendere il diritto di ognuno a esistere senza dover affrontare insulti o discriminazioni. Le sue parole si sono concentrate sulla necessità di creare uno spazio di inclusione, sottolineando le avversità personali che ha dovuto affrontare, compresi i problemi di salute. Questo intervento ha avuto un riscontro ampio e positivo, generando empatia tra il pubblico e promuovendo un messaggio di resilienza.

Tuttavia, il contrasto tra il suo discorso al Primo Maggio e il silenzio mostrato durante l’Eurovision Song Contest nei confronti di Yuval Raphael ha sollevato interrogativi. Lucarelli ha fatto notare come, mentre BigMama ha scelto di utilizzare il proprio palco per affrontare argomenti rilevanti, essa si sia astenuta dall’esprimere un’opinione su una questione altrettanto seria, quella del conflitto israelo-palestinese, in un contesto mondiale. Questo apparente divario nel modo di affrontare temi di rilevanza sociale ha portato a una discussione dei limiti e delle responsabilità degli artisti quando si tratta di esprimere posizioni politiche.

Il rimanere in silenzio sull’argomento di Israele mentre ha parlato con così tanta passione delle sue esperienze personali appare in contrasto con il messaggio di inclusione e accettazione portato poco prima. La dualità della sua presenza pubblica alimenta il dibattito su come gli artisti possano bilanciare l’espressione della propria arte con la responsabilità sociale. In questo senso, la capacità di BigMama di tornare a parlare in modo incisivo, quando necessario, potrebbe riflettere una strategia di navigazione all’interno delle delicate acque della geopolitica contemporanea.

Riflessioni sull’Eurovision e il contesto politico

La manifestazione dell’Eurovision Song Contest si configura non solo come un evento musicale, ma anche come un palcoscenico di rilevanza mondiale dove conflitti e questioni politiche possono emergere in modo evidente. L’assenza di commento da parte di BigMama durante la performance di Yuval Raphael ha messo in luce una dinamica complessa all’interno delle esibizioni internazionali, dove ogni gesto viene pesato e analizzato. La scelta della rapper di rimanere in silenzio può essere vista come una forma di protesta, ma solleva anche interrogativi sulla responsabilità degli artisti nel commentare situazioni di grande tensione geopolitica.

In contesti come l’Eurovision, l’arte si intreccia con la politica; le scelte degli artisti, anche quelle più silenziose, possono generare interpretazioni divergenti. Mentre alcuni possono applaudire la posizione di BigMama come un rifiuto rispetto a Israele, altri la vedono come un’assenza di rispetto nei confronti di un’artista che ha meritato di essere sul palco. Questo dichiara quanto inestricabili siano le linee tra arte e attivismo, soprattutto in scenari dove le nazioni e le loro politiche vengono messe in discussione.

Il silenzio di BigMama, dunque, rappresenta un argomento di riflessione profonda, invitando il pubblico a considerare il valore delle azioni o delle assenze di azioni all’interno di eventi che si vogliono inclusivi e festivi. Con artisti che provengono da contesti politici e sociali così diversi, il Festival diventa un microcosmo delle tensioni globali, dove la musica si fonde con le aspirazioni di popoli e le lotte per i diritti. Ci si potrebbe interrogare: quale ruolo dovrebbe avere un artista in tali contesti? La risposta sembra essere oltre la semplice esibizione, richiedendo una consapevolezza delle implicazioni politiche e sociali del proprio operato.