Amadeus in bilico: Rai pronta a dire addio dopo flop e milioni spesi senza successo

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By Redazione Gossip.re

Amadeus in bilico: Rai pronta a dire addio dopo flop e milioni spesi senza successo

Amadeus e la scommessa fallita con Nove

Il 18 aprile 2024, il mondo dell’intrattenimento televisivo italiano ha assistito a un annuncio che ha suscitato grande entusiasmo: Warner Bros Discovery aveva ingaggiato Amadeus, uno dei volti più rappresentativi della Rai. Il contratto, che prevedeva quattro anni di collaborazione e un pacchetto di cinque programmi nel primo anno, prometteva risultati strabilianti, vista la lunga carriera e il successo ottenuto dal presentatore ai Festival di Sanremo.

Tuttavia, la realtà si è rivelata ben diversa. I programmi trasmessi su Nove non hanno saputo replicare il successo sperato, ottenendo share ben al di sotto delle aspettative. Nonostante l’appeal di Amadeus, nessuno dei suoi show ha raggiunto la doppia cifra in termini di share, un risultato che invece era stato conseguito da altri conduttori come Fabio Fazio e Maurizio Crozza. Le produzioni come Like a Star, Chissà chi è, Suzuki Music Party, La Corrida e The Cage hanno contribuito a una serie di flop, minando la credibilità del conduttore e generando un forte scetticismo attorno alla sua figura.

Questa scommessa fallita ha sollevato interrogativi nell’ambiente televisivo e ha portatoallo scontento di Warner Bros Discovery, che ha visto lievitare le perdite economiche derivanti dal mancato raggiungimento degli obiettivi di ascolto, e a questo punto, i dirigenti sembrano pronti a valutare un rescissione anticipata del contratto oneroso che lega entrambe le parti fino alla primavera del 2028.

I flop televisivi: un’analisi dei programmi

La successione di programmi condotti da Amadeus su Nove si è tradotta in una serie di insuccessi che hanno messo in discussione la sua efficacia come conduttore in un contesto diverso da quello della Rai. Il primo di questi insuccessi è stato il Suzuki Music Party, lanciato il 22 settembre 2024, che ha fatto registrare un deludente 4.6% di share, ben lontano dai risultati da record ottenuti nella sua precedente avventura su Rai1. Senza una solida base di ascolti, il futuro del programma sembrava già segnato.

Successivamente, il tentativo di riportare in auge Chissà chi è, un format originariamente di successo sull’emittente di Stato, è andato altrettanto male, culminando in una media miserabile del 2.8% di share. Più avanti, con La Corrida, la situazione non migliorò, restando ancorata a un modesto 4.2% di share in una delle sue edizioni.

Anche il talent show Like a Star, trasmesso in prime time da maggio a luglio del 2025, ha subito l’emorragia di ascolti, scivolando da un iniziale 3.7% a un finale di 3%. A poco servì sostituire i format in crisi con The Cage, il quale non superò il 2.3% di share, segnando un’ulteriore battuta d’arresto. Questi flop evidenziano una triste verità; a differenza di Maurizio Crozza e Fabio Fazio, che sono riusciti a mantenere il loro appeal al di là della rete che li ospitava, Amadeus ha faticato a trovare un’identità e un format adatto per imporsi nel panorama televisivo.

Pressioni per un ritorno in Rai

Le voci riguardanti un possibile ritorno di Amadeus in Rai si sono intensificate negli ultimi mesi, spingendo i dirigenti di Warner Bros Discovery a considerare seriamente una rescissione anticipata del contratto attualmente in vigore. Secondo quanto riportato da Dagospia, la situazione sarebbe stata catalizzata da Fiorello, che avrebbe assunto un ruolo cruciale nel facilitare questo ritorno. Le indiscrezioni suggeriscono che Fiorello abbia potuto garantire per Amadeus un programma di access prime time e alcune serate in prima serata, aprendo la porta a un reinserimento nel contesto di Rai.

La situazione in casa Nove, apparentemente, non sarebbe stata ostacolata da questa idea di rinnovo. Al contrario, risorse interne alla rete di Discovery avrebbero espresso entusiasmo per un potenziale addio a Amadeus, considerato che i risultati ottenuti finora con i suoi show hanno avuto un impatto negativo sulle loro finanze. I flop susseguitisi durante la sua gestione avrebbero generato perdite significative, ipotizzate intorno ai 15 milioni di euro, e molti nei corridoi aziendali vedrebbero il suo ristabilimento in Rai come un’opportunità di riscatto, per entrambi i soggetti in gioco.

Le aspettative sarebbero alte: un possibile ritorno in Rai non solo risolverebbe le problematiche economiche di Warner Bros Discovery, ma offrirebbe a Amadeus l’opportunità di riorientare la sua carriera sfruttando l’affezione del pubblico, fortemente ancorata al contesto del servizio pubblico. L’apertura di un nuovo ciclo, a partire dalla stagione 2026/2027, si presenta come un’opzione concreta, sottraendo il presentatore dalle difficoltà attuali e riabilitando la sua figura nello scenario televisivo italiano.

Le perdite economiche e il futuro incerto

La situazione finanziaria di Warner Bros Discovery si è rivelata particolarmente critica a seguito dei flop accumulati da Amadeus su Nove. Secondo analisi interne, ogni programmazione fallita ha comportato non solo insuccessi sul piano degli ascolti, ma anche perdite economiche dirette. Si stima che la somma di tali perdite possa arrivare a circa 15 milioni di euro, a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi di vista previsti nei contratti stipulati.

Il contratto quadriennale, di per sé oneroso, si è trasformato in un fardello pesante per la rete, che si è trovata a dover rimborsare i ricavi pubblicitari non realizzati per la scarsa performance dei format trasmessi. Questi eventi hanno spinto i dirigenti a rivalutare non solo la fattibilità della permanenza di Amadeus nel loro palinsesto, ma anche l’immagine globale della rete nel panorama televisivo italiano.

Con l’ipotesi di rescissione anticipata dal contratto, emerge la pressione crescente per trovare una soluzione che non solo riabiliti la figura di Amadeus, ma che possa anche ripristinare la solidità economica della rete. Mentre aumentano le voci di un possibile ritorno al servizio pubblico, le conseguenze dei flop televisivi continuano a pesare come macigni, generando un futuro incerto per tutti gli attori coinvolti.

Le scelte di programmazione e la gestione del contratto di Amadeus rimarranno dunque sotto la lente di ingrandimento sia degli addetti ai lavori che del pubblico, con l’auspicio che un reinserimento in Rai possa rappresentare una svolta positiva per la sua carriera e per l’affidabilità del network.

Opinioni e dichiarazioni sul caso Amadeus

Il caso di Amadeus e il suo operato su Nove ha scatenato un acceso dibattito tra esperti del settore e critici televisivi. Le dichiarazioni sui flop accumulati dal presentatore si moltiplicano, con molti che non hanno esitato a definire il suo passaggio a Discovery come un tentativo di innovazione mal riuscito. Dagospia ha riportato le dure critiche riguardo alla “sequenza di fiaschi” che hanno caratterizzato il suo percorso, sottolineando come gli ascolti ottenuti nei vari programmi abbiano potuto segnalare un’inadeguatezza dell’artista per il contesto e le sfide di una rete secondaria.

Molti osservatori notano che, a differenza di figure come Fabio Fazio e Maurizio Crozza, Amadeus non ha saputo mantenere l’appeal necessario per attrarre il pubblico al di là del palinsesto della Rai. La sua immagine, tradizionalmente associata a eventi di portata nazionale come il Festival di Sanremo, sembra non riuscire a risuonare in un contesto meno prestigioso, il che mette in discussione la sua capacità di reinventarsi al di fuori del servizio pubblico. Gli addetti ai lavori invitano a riflettere su ciò che rende un conduttore realmente efficace e sull’importanza di avere un format adatto per sostenere il proprio stile.

Ulteriori voci critiche hanno evidenziato la questione economica, facendo eco alle perdite stimabili intorno ai 15 milioni di euro, dovute non solo a un ridotto interesse del pubblico ma anche ai rimborsi pubblicitari. Non stupisce quindi che la direzione di Warner Bros Discovery guardi con interesse a un possibile ritorno di Amadeus in Rai, dove potrebbe riconquistare credibilità grazie a un pubblico che lo ha già accolto con affetto in passato. Espressioni di fredda attesa si intrecciano a speranze di riscatto, riflettendo l’indecisione su come il conduttore dovrebbe muovere i propri passi in un futuro ancora incerto.

Conclusivamente, le reazioni ai flop di Amadeus non si limitano a semplici critiche, ma evidenziano un’aspettativa generale di recupero e di risignificazione di un personaggio storicamente apprezzato, ma attualmente in difficoltà. Le parole di chi segue da vicino il mondo della televisione indicano un forte bisogno di cambiamento, affinché il conduttore possa ritrovare il suo posto nel panorama mediatico italiano, che nel frattempo ha continuato ad evolversi senza di lui.