Alberto Matano racconta: la libertà di essere se stessi e il primo bacio a 30 anni senza pressioni.

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By Redazione Gossip.re

Alberto Matano racconta: la libertà di essere se stessi e il primo bacio a 30 anni senza pressioni.

La storia di Rocco e le affinità con Alberto Matano

Il debutto letterario di Alberto Matano con il romanzo *Vitamia* presenta il personaggio di Rocco, un giovane siciliano che si trasferisce a Roma, dando vita a una narrazione intrisa di esperienze di crescita e scoperta personale. Rocco affronta le sfide legate alla sua identità sessuale in un contesto urbano ricco di opportunità e ostacoli. Non è difficile intravedere nel giovane protagonista tratti della personalità di Matano stesso. Sebbene sia stato messo a confronto con eventi e circostanze diverse, il comune denominatore resta la ricerca di sé e l’affermazione della propria identità.

Alberto, parlando di Rocco, rivela il legame tra la sua storia e quella del personaggio: entrambi hanno affrontato situazioni simili di scoperta, incertezze e battute d’arresto. Ogni passo che Rocco compie nella grande città rappresenta una metafora per il viaggio interiore di Matano, segnato da scelte cruciali e dalla volontà di mettersi in gioco, elementi centrali non solo nella trama del romanzo, ma anche nella vita dell’autore. Così, il percorso di Rocco, per molti versi, diventa un riflesso delle esperienze di Alberto, evidenziando come il racconto di un personaggio possa offrire uno spaccato significativo della realtà di chi scrive.

Il trasferimento a Roma e l’indipendenza

Il trasferimento a Roma segna per Alberto Matano un passo cruciale verso la vera indipendenza. Già familiare con la capitale, grazie ai frequenti soggiorni legati al lavoro di sua madre e agli incontri con i membri della sua famiglia, l’ingresso nel contesto urbano come residente cambia radicalmente il suo approccio alla vita. A soli diciotto anni, Matano si confronta con una realtà in cui deve fare i conti con la propria responsabilità. «Era come se mi fossi reso conto che la mia vita in quel momento sarebbe stata nelle mie mani», racconta, sottolineando l’intensità di quell’esperienza.

Il giovane Alberto affronta una nuova forma di libertà, non priva delle sue sfide. La gestione del budget mensile diventa un insegnamento fondamentale; l’acquisto impulsivo di una giacca di cotone bianca, che assorbe gran parte delle sue risorse, lo costringe ad una riflessione sull’importanza della parsimonia. «Oggi sono decisamente meno legato alle cose materiali di quanto non fossi prima», ammette, rivelando come queste esperienze formative contribuiscano alla sua crescita personale e professionale.

L’indipendenza non si riduce solo alla capacità di gestire il denaro, ma si estende anche alla scoperta di chi è, lontano da casa. Roma diventa, pertanto, non solo un luogo fisico, ma uno spazio nel quale Matano può esplorare le proprie aspirazioni lontano dalle aspettative familiari. Il suo vissuto nella capitale, ricco di esperienze formative, gioie e difficoltà, incarna un’avventura di autocomprensione e maturazione che plasmerà la sua personalità e, in un certo senso, la sua futura carriera.

Le aspirazioni e la creatività da giovane

Alberto Matano ha sempre coltivato due aspirazioni principali nella sua giovinezza: il giornalismo e l’architettura. Entrambi i percorsi richiedono una spiccata creatività, un aspetto che ha caratterizzato la sua infanzia. «Adoravo disegnare e inventare spazi», racconta. Questo spirito creativo, lontano da mere scelte professionali, si rifletteva in un’espressione di sé che lo accompagnava quotidianamente, rivelando già un talento innato nel raccontare storie.

Quando si iscrisse a Giurisprudenza, la spinta della famiglia a intraprendere una carriera con più opportunità si scontrò con il suo desiderio di seguire una strada più autentica, quella del racconto. «Sentivo una grande limitazione», confessa, evidenziando come questo abbia influenzato il suo percorso. La vocazione a metterci la faccia e comunicare non era solo il sogno di un ragazzino, ma un bisogno profondo di esprimere emozioni e esperienze personali.

Dalla sua giovinezza, risulta chiaro che Matano non desiderava essere solo un osservatore, ma un protagonista attivo della narrazione. La sua passione per il giornalismo televisivo si manifesta come un obiettivo sin da bambino, portandolo a vivere la sua carriera con determinazione. La consapevolezza e l’accettazione delle proprie inclinazioni artistiche e comunicative hanno segnato la sua evoluzione, conferendogli la forza di perseguire obiettivi in linea con la sua vera essenza e di esprimere una narrazione che risuona ancora oggi nel suo lavoro.

L’importanza della visibilità nel giornalismo

Alberto Matano ha sempre nutrito un’aspirazione chiaramente definita: il desiderio di essere visto e ascoltato, non solo come reporter, ma anche come figura pubblica capace di influenzare il dibattito sociale. Sin da giovane, ha manifestato la propria inclinazione verso il giornalismo televisivo, un campo in cui la visibilità assume un ruolo cruciale. «Sognavo il telegiornale fin da bambino», rivela, evidenziando il suo sogno di apparire sul piccolo schermo per informare e comunicare. Questa ambizione, per lui, significava non solo raccontare notizie, ma anche contribuire attivamente alla formazione dell’opinione pubblica.

L’approccio di Matano al suo lavoro è caratterizzato da una ferma convinzione: la trasparenza e la sincerità nel rapporto con il pubblico sono fondamentali. Non si è mai nascosto dietro l’anonimato, ma ha affrontato ogni situazione con il coraggio di metterci la faccia. Questo atteggiamento non è solo una scelta professionale, ma riflette un profondo legame con il suo pubblico, che si traduce in fiducia e riconoscimento. «Ho sempre sentito di dover seguire il mio istinto», dice, confermando come la sua autenticità rappresenti il motore della sua carriera.

La visibilità, quindi, per Matano non è un semplice riflesso del successo, ma un’opportunità per spingere in avanti questioni di rilevanza sociale, soprattutto quelle legate ai diritti individuali e alla parità di genere. La sua presenza nei mezzi di comunicazione rappresenta un veicolo potente per veicolare messaggi significativi e sfidare stereotipi, rendendo il suo lavoro non solo una carriera, ma una vera e propria missione. Questo approccio fa di lui non solo un giornalista, ma anche un attivista, capace di usare il suo spazio per promuovere cambiamenti significativi nella società.

L’influenza della madre e i valori inculcati

Alberto Matano attribuisce gran parte della sua forza e determinazione ai valori trasmessi dalla madre, Marisa. Crescendo in un ambiente in cui l’impegno e la lotta per i diritti sociali erano parte integrante della vita quotidiana, Alberto ha potuto osservare in prima persona il coraggio e la resilienza della madre, che ha ricoperto ruoli di responsabilità nelle istituzioni pubbliche, impegnandosi a favore dei diritti delle donne e della parità di genere. «Insegnai ad Alberto a non tenere in considerazione le prese in giro», ha affermato Marisa, un insegnamento che il figlio ha interiorizzato nel corso degli anni.

Alberto riconosce che il suo percorso non sarebbe stato lo stesso senza l’influenza di questa figura forte e determinata. «Ho avuto la fortuna di vivere in una famiglia dove i genitori sono stati un esempio privato e anche pubblico», sottolinea, evidenziando come quegli insegnamenti siano diventati fondamentali nella sua vita e carriera. La capacità di affrontare le sfide con integrità e il rifiuto di lasciarsi influenzare dalle critiche esterne sono qualità che lo hanno guidato nei momenti decisivi della sua esistenza.

La figura materna non si è limitata a fornire un modello positivo, ma ha anche inculcato un forte senso di responsabilità sociale. Gli ideali di giustizia e rispetto per gli altri, appresi da Marisa, si riflettono nella sua carriera nel giornalismo, dove Matano si è sempre sentito motivato a utilizzare la propria voce per amplificare questioni spesso ignorate, contribuendo così alla creazione di un ambiente più equo e consapevole. L’educazione ricevuta in famiglia ha giocato un ruolo cruciale nel plasmare la persona e il professionista che è oggi, rendendolo non solo un pubblico narratore, ma anche un attivista impegnato per il cambiamento sociale. Questo amore per la giustizia e il rispetto per la dignità umana continuano a essere le linee guida della sua vita e della sua carriera.