Vendita del brand Twiga a Leonardo Maria Del Vecchio
Flavio Briatore ha ufficializzato la cessione del brand Twiga a Leonardo Maria Del Vecchio, segnando una transizione significativa nel panorama dell’hospitality italiano. Fondata nel 2001, Twiga comprende una rete di cinque locali, sia in Italia che all’estero, tra cui spicca il famoso Billionaire di Porto Cervo. Con questa operazione, Briatore si distacca ulteriormente dall’operatività diretta del gruppo, una decisione dettata dal suo impegno rinnovato nel mondo della Formula Uno, dove funge da responsabile per il Alpine Formula One Team.
La transazione ha avuto luogo tramite Lmdv Capital, che ha acquisito non solo il marchio Twiga, ma anche quattro location del Gruppo Majestas. Subentrando in questo acquisto, il gruppo Triple Sea Food, legato a Lmdv Capital, si propone come protagonista nel settore dell’hospitality di lusso in Italia. L’operazione rappresenta un passaggio significativo, sia per Briatore, che per il futuro dei marchi coinvolti, aprendo la strada a una gestione delle strutture con un focus sul rinnovamento e sull’ambizione di crescita.
Dettagli dell’operazione e dei locali coinvolti
La transazione relativa al brand Twiga ha comportato l’acquisizione da parte di Lmdv Capital di diverse location emblematiche del panorama dell’hospitality. Tra i punti salienti dell’acquisizione figurano quattro strutture significative: il Twiga di Forte dei Marmi, il Twiga di Montecarlo, il Twiga Baia Beniamin e l’iconico Billionaire di Porto Cervo, che dal prossimo anno opererà sotto il marchio Twiga. Questo trasferimento segna la fine di un’epoca e il passaggio di uno dei nomi più noti del settore a un nuovo management che si prefigge di continuare e accrescere l’eredità di Briatore.
Il closing della trattativa è previsto per il primo trimestre del 2025, tempo in cui saranno completate le condizioni stipulate nel contratto tra le parti. L’acquisizione, stimata in circa 6 milioni di euro secondo alcune indiscrezioni, permetterà a Triple Sea Food di espandere la propria influenza nel mercato del lusso, avvalendosi di oltre 600 professionisti già attivi nel settore. La strategia di sviluppo del nuovo gruppo unisce efficienza e creatività, mirata a rivitalizzare i marchi acquisiti e a posizionarli in un contesto altamente competitivo e in crescita.
Le dichiarazioni di Flavio Briatore
Flavio Briatore, in occasione della cessione del brand Twiga, ha rilasciato una serie di dichiarazioni che evidenziano le motivazioni dietro questa decisione cruciale. Secondo Briatore, il suo nuovo impegno come leader del Alpine Formula One Team in Formula Uno richiede non solo grande attenzione, ma anche un notevole investimento di tempo. Questo nuovo capitolo della sua carriera lo ha portato a ridurre il coinvolgimento diretto nelle operazioni quotidiane del Gruppo Majestas, del quale Twiga è parte integrante.
Nonostante il passaggio del marchio, Briatore ha sottolineato la continuità dello sviluppo internazionale dei brand Billionaire e Crazy Pizza, ricordando che i risultati raggiunti fino ad oggi sono stati eccellenti, grazie a un team di professionisti esperti e dedicati. «Auguro buon lavoro a Leonardo Maria Del Vecchio e al suo team», ha dichiarato, confermando la sua fiducia nelle capacità del nuovo management di portare avanti i progetti legati a Twiga.
In particolare, Briatore ha espresso soddisfazione per l’affidamento del brand a un gruppo come Triple Sea Food, definendolo dinamico e innovativo. Questo passaggio, secondo il suo punto di vista, non segna solo la fine di un’era personale, ma rappresenta anche un’opportunità per Twiga di evolversi ulteriormente, mantenendo viva la propria identità iconica all’interno della scena dell’hospitality di lusso italiani e all’estero.
Aspettative economiche e proiezioni future
Le previsioni economiche relative all’operazione di cessione del marchio Twiga indicano potenzialità significative per il futuro. Nonostante i dettagli finanziari ufficiali non siano ancora stati divulgati, si stima che l’intera transazione si avvicini a una cifra di circa 6 milioni di euro. Il nuovo gruppo, sotto la guida di Lmdv Capital e Triple Sea Food, mira a posizionarsi come uno dei protagonisti principali nel mercato dell’hospitality di lusso in Italia.
Il closing della transazione è previsto per il primo trimestre del 2025, momento in cui sarà ufficializzata l’integrazione di Twiga e delle sue quattro location dentro il portfolio di Triple Sea Food. La fusione di queste due entità porterà a una combinazione di fatturato stimato in circa 50 milioni di euro nel 2024, con proiezioni di robusta crescita per il 2025 e oltre. L’orchestrazione delle operazioni e la gestione delle location saranno guidate da un team di oltre 600 professionisti, consolidando la reputazione del nuovo gruppo come ambasciatore dello stile italiano nel mondo.
In questo contesto di espansione, l’obiettivo è non solo quello di mantenere l’identità distintiva dei marchi acquisiti, ma anche di sviluppare nuove strategie di marketing e di customer experience che riflettano la continua evoluzione del settore del fine dining e della luxury hospitality. La sinergia tra Twiga e Triple Sea Food rappresenta quindi l’inizio di una fase innovativa, mirata a elevare ulteriormente gli standard qualitativi e a conquistare nuovi mercati internazionali.
Impatto sull’hospitality di lusso in Italia
L’acquisizione del brand Twiga e delle sue location da parte di Lmdv Capital segna un punto di svolta significativo nell’ambito dell’hospitality di lusso in Italia. Questa transazione, non solo consolida il potere del nuovo gruppo, Triple Sea Food, ma ha anche il potenziale di ridefinire il panorama competitivo del settore. Con l’integrazione di strutture iconiche come il Billionaire di Porto Cervo, la nuova entità mira a posizionarsi come un leader nel mercato della ristorazione di alta gamma.
La fusione tra Twiga e Triple Sea Food crea opportunità per ottimizzare le operazioni esistenti, implementando strategie innovative e migliorando l’offerta complessiva ai clienti. Con oltre 600 professionisti coinvolti, il gruppo si propone di elevare ulteriormente lo standard di servizio, mantenendo un forte legame con l’identità del “Made in Italy”. La combinazione di know-how e creatività servirà per attrarre una clientela internazionale sempre più esigente.
Inoltre, l’espansione prevista in nuovi mercati stranieri e l’adattamento alle tendenze emergenti nel settore dell’hospitality possono portare a un aumento della visibilità e della fama globale dei marchi coinvolti. L’operazione rappresenta quindi non solo una crescita all’interno dei confini nazionali, ma anche un ambizioso passo verso una presenza globale, recuperando l’appeal di un marchio che ha profondamente segnato la cultura del lusso in Italia.