Fabio Volo racconta la sua esperienza di sessualità libera e sfumature senza perversioni a Belve

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By Redazione Gossip.re

Fabio Volo racconta la sua esperienza di sessualità libera e sfumature senza perversioni a Belve

Sessualità libera e sperimentazioni di Fabio Volo

Durante la sua apparizione in Belve, lo scrittore e attore Fabio Volo ha condiviso dettagli della sua vita personale, in particolare riguardanti la sua sessualità. Ha descritto le sue esperienze come un’opportunità di esplorazione, affermando di aver «sperimentato una sessualità un po’ spinta», facendo riferimento a rapporti con «un po’ di gente insieme». A questo riguardo, Volo ha identificato pratiche come il ménage à trois come parte della sua libertà sessuale, pur tenendo a sottolineare di non considerarsi una persona perversa: «Non metto i tacchi a spillo», ha dichiarato, segnalando una chiara distinzione tra giochi sensuali e pratiche che percepisce come eccessive o non rinominate.

Affrontando la questione di eventuali esperienze con persone dello stesso sesso, Volo ha rivelato di non aver mai intrapreso relazioni di quel tipo, anche se ha confessato di essere stato in situazioni dove la presenza maschile era percepita. «C’era anche un mio amico nella stessa stanza e me lo sono posto il dubbio, ma la mia attenzione era rivolta altrove», ha spiegato, dimostrando una riflessione profonda sulle sue preferenze e sul suo approccio verso la sessualità.

La carriera letteraria e le critiche ricevute

Fabio Volo, autore prolifico, ha venduto oltre 9 milioni di copie dei suoi libri in 24 lingue, ma il suo successo ha attirato anche feroci critiche nel corso degli anni. Nel programma Belve, ha affrontato questa tematica, evidenziando come le critiche non siano necessariamente correlate alla qualità delle sue opere, ma piuttosto al numero di copie vendute. «Ci sono libri di miei colleghi molto più brutti dei miei, ma nessuno li critica», ha dichiarato, sottolineando una disparità che caratterizza il panorama letterario italiano.

Il cinquantaduenne scrittore ha riflettuto anche sul concetto della “bolla di povertà” che ha vissuto nella sua adolescenza, un’esperienza che ha contribuito a plasmare la sua personalità e il suo approccio alla scrittura. Volo ha riconosciuto che il successo non viene semplice, ma può essere visto anche come una forma di vulnerabilità, un invito a esporsi al giudizio degli altri. Questo paradosso del successo, che attira tanto consenso quanto il disprezzo, è una dinamica che ha accompagnato gran parte della sua carriera. Il suo modo di affrontare le critiche dimostra una resilienza notevole, riflettendo un attitudine pragmatica nei confronti dell’opinione pubblica.

Relazioni personali e definizione di seduttore

Nel corso dell’intervista a Belve, Fabio Volo ha offerto uno spaccato della sua vita personale, rivelandosi non solo un autore di successo, ma anche un amante del gioco della seduzione. Hanno fatto eco le sue parole sul piacere di sedurre, che ha definito come una forma d’arte piuttosto che un obiettivo da raggiungere. «Mi piace sedurre, ma questo non significa necessariamente che il risultato si realizzi. Aspetto che sia l’altro a contattarmi», ha precisato, evidenziando una certa eleganza nei suoi approcci relazionali, dove il consenso e il rispetto reciproco occupano un posto centrale.

La sua vita sentimentale ha subito una svolta significativa dopo la rottura con la compagna Johanna Maggy Hauksdottir nel 2020, con la quale ha condiviso dieci anni di relazioni e due figli. Da allora, Volo ha scelto di non avvalersi di relazioni ufficiali, forse riflettendo su un periodo di introspezione e crescita personale. La sua auto-definizione come “seduttore” si configura quindi non solo come una strategia relazionale, ma anche come un modo per esplorare e comprendere il proprio mondo interiore.

La narrazione di Volo offre uno spunto di riflessione su come le relazioni possano evolvere nel tempo, rivelando una vulnerabilità che oltrepassa il semplice gioco della seduzione. La sua posizione rispetto all’amore e al coinvolgimento emozionale appare lucida e consapevole, riflettendo un equilibrio fra desiderio e autenticità.

Esperienze spirituali nella foresta amazzonica

Nel corso della sua intervista a Belve, Fabio Volo ha anche condiviso una parte significativa del suo recente viaggio interiore, raccontando un periodo di immersione spirituale nella foresta amazzonica. Ha descritto questa esperienza come un approccio profondo e meditativo, in gran parte facilitato dalla guida di uno sciamano. «Per un mese ho vissuto nella foresta amazzonica», ha spiegato Volo, delineando come questo ambiente naturale abbia contribuito a un’esplorazione intensa del proprio essere.

Attraverso pratiche di meditazione profonda, Volo afferma di essere stato condotto a un incontro simbolico con se stesso all’età di 25 anni, momento in cui ha percepito un dialogo interiore potente. «Ci siamo parlati e abbracciati», ha raccontato, suggerendo un’esperienza quasi catartica che ha ridotto le distanze temporali e emotive, permettendogli di confrontarsi con un passato che ha influenzato il suo presente.

Questa dimensione spirituale ha registrato quindi un’importanza centrale nella vita di Volo, riflettendo una ricerca di significato che va oltre la sola carriera letteraria. Immergersi nella natura e nelle tradizioni autoctone lo ha portato a una forma di rinnovamento personale, affrontando questioni esistenziali e cercando di capire il proprio posto nel mondo. Ha riconosciuto che tali esperienze arricchiscono non solo la sua vita privata, ma anche il suo approccio alla scrittura e alla creazione artistica, conferendo profondità alle sue narrazioni e alla sua visione della realtà.

Controversie e opinioni sulla cultura pop moderna

Durante l’intervista a Belve, Fabio Volo non ha esitato a discutere anche delle sue posizioni controverse riguardo alla cultura pop, in particolare in merito a figure come Ariana Grande. Nel 2019, dopo aver visionato il video musicale “7 Rings”, Volo si era espresso in modo piuttosto critico, sostenendo che “non è possibile sia legale” che una giovane artista presenti contenuti che, a suo avviso, scandalizzano la gioventù. “Quella ragazzina è a quattro zampe… tutto il video era un richiamo sessuale”, aveva affermato, mostrandosi preoccupato per l’impatto che tali rappresentazioni possono avere sui giovani, inclusi “le dodicenni” che possono non avere la maturità per comprendere tali messaggi.

Le parole pronunciate da Volo avevano innescato una serie di discussioni accese sui social media e nei media tradizionali, suscitando tanto supporto quanto disappunto tra i suoi ascoltatori. Nella sua conversazione con la conduttrice Francesca Fagnani, la trattazione di questo tema è divenuta un punto focale, e Volo ha ribadito la sua convinzione che “una società mi sta ‘imputtando’ le figlie,” esprimendo la sua preoccupazione da padre di due figlie. Queste affermazioni hanno rivelato la sua intenzione di alzare un velo su ciò che percepisce come un’influenza negativa sulla formazione dei più giovani.

Riflettendo su queste critiche, Volo ha chiarito di non intendere negare la libertà d’espressione delle artiste, ma piuttosto di voler sollevare una questione riguardante la responsabilità che viene con tale visibilità. Questo approccio alla cultura pop è emblematico della sua predisposizione a non temere il confronto, denunciando apertamente ciò che ritiene sia lesivo per i valori di una società in evoluzione. Tali opinioni mettono in evidenza la complessità della figura di Volo, che si configura come un pensatore critico, capace di esaminare e mettere in discussione le norme culturali contemporanee.