Manuel Bortuzzo vittima di stalking: le accuse nei confronti dell’ex Lulù Selassié
La fine della relazione tra Manuel Bortuzzo e Lucrezia “Lulù” Selassié ha aperto un capitolo complesso e preoccupante, culminando in accuse di stalking che hanno portato a un rinvio a giudizio per l’ex concorrente del Grande Fratello. La vicenda si evolve a partire dal 2021/2022, periodo in cui il loro amore è sbocciato all’interno della celebre Casa. Nonostante le speranze di una continuazione romantica post-reality, la realtà si è rivelata ben diversa, con Lulù Selassié che ha mostrato segni di un attaccamento malsano e una difficoltà a separarsi definitivamente dall’atleta.
Secondo le testimonianze riportate da Il Messaggero, Selassié è accusata di atti persecutori nei confronti di Bortuzzo, con situazioni che vanno oltre il semplice corteggiamento. Tra le minacce più gravi, è riportata una frase inquietante: “Se non stai con me ti ammazzo e mi ammazzo”, che esprime chiaramente la serietà della situazione. Nonostante la relazione non fosse più in essere, la Selassié non avrebbe rispettato i confini stabiliti, risultando in un comportamento di stalking che ha costretto Manuel Bortuzzo a ricorrere a misure legali per tutelare la propria sicurezza.
La procura ha chiuso le indagini e richiesto il giudizio immediato per Lulù Selassié, la quale ha chiesto un rito abbreviato, fissando la sentenza per il 13 marzo 2025. Una situazione che ha posto interrogativi non solo sul comportamento di Selassié, ma anche sul modo in cui le dinamiche di una relazione in pubblico possano trasformarsi in una questione di violazione della privacy e della sicurezza personale.
La storia d’amore tra Manuel Bortuzzo e Lulù Selassié
La relazione tra Manuel Bortuzzo e Lucrezia “Lulù” Selassié, iniziata sotto i riflettori del Grande Fratello Vip, ha sin dal principio attirato l’attenzione per la sua intensità e le sue complicazioni. Entrambi giovani e personaggi pubblici, avevano attirato il cuore dei fan con momenti di passione e conflitti, tipici di una storia d’amore esibita in un contesto così visibile. Durante la loro permanenza nella Casa, il legame si è mostrato promettente, alimentato da una chimica palpabile e da effusioni pubbliche che hanno fatto sognare i telespettatori.
Tuttavia, la fine della loro storia, avvenuta poco dopo la conclusione del reality, ha messo in luce una serie di problematiche, poiché la Selassié ha mostrato difficoltà nel gestire la rottura. Le manifestazioni di affetto si sono rapidamente trasformate in gesti ossessivi, culminando in comportamenti preoccupanti che hanno costretto Bortuzzo a prendere provvedimenti. Ad oggi, il passato condiviso nel GF viene ricordato più per le tensioni e le inquietudini che non per i momenti felici, segnando una transizione drammatica da un amore idilliaco a una sorveglianza e a minacce perse nella quotidianità.
La trasformazione del loro legame da una narrazione romantica a una spirale di conflitti è un esempio tragico di come le relazioni, se non gestite con rispetto e consapevolezza, possano degenerare in situazioni di grave disagio personale. La rincorsa mediatica e la pressione della vita pubblica hanno giocato un ruolo non indifferente in questa caduta, portando entrambi a confrontarsi con sfide ben più grandi delle apparenze iniziali.
Le minacce e la richiesta di aiuto
Il perdurare delle minacce da parte di Lucrezia “Lulù” Selassié nei confronti di Manuel Bortuzzo ha alimentato un clima di grande preoccupazione per la sua incolumità. Le intimidazioni, chiaramente manifeste e raccolte in dettaglio dalle autorità, hanno portato a una situazione insostenibile, dove il nuotatore ha cominciato a vivere nel timore costante di un nuovo assalto. Frasi come “Se non stai con me ti ammazzo e mi ammazzo” non soltanto rispecchiano la gravità della situazione, ma evidenziano anche la difficoltà di Bortuzzo nel liberarsi di un legame ormai tossico.
La montante ansia ha spinto Manuel Bortuzzo a cercare aiuto legale, sottolineando la necessità di proteggere la propria vita e il proprio benessere emotivo. Tale decisione non è stata facile, considerando il pubblico interesse generato dalla sua storia con Lulù Selassié, ma il giovane atleta ha compreso che il silenzio non avrebbe garantito la sua sicurezza. L’attinenza legale ha preso forma, culminando nella richiesta di un divieto di avvicinamento nei confronti della Selassié, il che ha evidenziato l’urgenza della situazione e il rischio crescente per la propria persona.
Il 2024 ha visto l’emergere della denuncia, segno di un cambio di passo ma anche di un periodo di afflizione per Bortuzzo, costretto a rielaborare una relazione che, una volta romantica, era diventata un incubo. I rapporti tra le parti coinvolte erano deteriorati e la decisione di rendere pubbliche le minacce si è configurata come un atto di autodifesa, piuttosto che come uno sfogo emotivo. La luce gettata su questi eventi ha risvegliato l’interesse della comunità e dei media, chiamando l’attenzione su problematiche sempre attuali legate allo stalking e alla protezione delle vittime.
Il processo e la decisione di denunciare
Nel 2024, Manuel Bortuzzo ha finalmente preso la cruciale decisione di denunciare Lucrezia “Lulù” Selassié, un passo che ha segnato una svolta decisiva nella sua vita. La denuncia, maturata dopo anni di terrore e intimidazioni costanti, è emersa come una necessità imperativa per tutelare la sua integrità fisica e psicologica. La situazione, già insostenibile, ha raggiunto un punto critico che ha indotto l’atleta a non ignorare ulteriore i comportamenti persecutori dell’ex compagna, culminando nell’emissione di un divieto di avvicinamento nei confronti di Selassié.
Le indagini condotte dalla procura hanno evidenziato una serie di episodi inquietanti che hanno caratterizzato il loro rapporto post-reality. Con l’apertura del procedimento legale, la procure ha esaminato gli atti persecutori, dimostrando come la Selassié avesse creato un clima di paura attorno a Bortuzzo. L’accusa di stalking ha portato a un rinvio a giudizio, con la richiesta di un giudizio immediato, a testimonianza della serietà delle accuse e della gravità dei fatti esposti.
Contemporaneamente, Lulù Selassié ha richiesto un rito abbreviato, un’opzione che consente di abbreviare i tempi del processo, fissando la sentenza per il 13 marzo 2025. Questa scelta ha posto interrogativi sulla sua consapevolezza riguardo alle conseguenze delle sue azioni e sulle dinamiche di responsabilità legate a comportamenti lesivi. La gestione legale della situazione è stata indispensabile, non solo per la protezione di Bortuzzo, ma anche per la necessità di affrontare pubblicamente una questione che, seppur personale, è al contempo espressione di un problema sociale di rilevanza cruciale come lo stalking.
Le conseguenze sulla vita di Bortuzzo
La situazione di Manuel Bortuzzo non si è limitata a creare un contesto di tensione, ma ha avuto ripercussioni tangibili sulla sua vita quotidiana. Le reiterate minacce da parte di Lucrezia “Lulù” Selassié hanno indotto l’atleta a vivere in uno stato di ansia cronica, con paure quotidiane che hanno inciso significativamente sul suo benessere psicologico. Qualsiasi aspetto della sua vita è stato influenzato da questo rapporto disfunzionale: dalle sue attività sportive fino alle interazioni sociali, ogni passo era influenzato dalla necessità di tutelarsi.
La necessità di modificare le proprie abitudini è emersa come una strategia di autodifesa. Bortuzzo ha dovuto riconsiderare le sue relazioni personali, evitando situazioni che potessero rivelarsi pericolose o generare contatti involontari con la Selassié. Eventi pubblici, incontri con fan o semplici uscite rappresentavano per lui un potenziale rischio, spingendo l’atleta a vivere in modo isolato e distante da amici e familiari.
La psiche di Bortuzzo ha comunque dovuto affrontare un dilemmatico percorso di guarigione. L’ansia e il timore costante hanno rappresentato un ostacolo difficile da superare, poiché le minacce non si sono limitate a eventi isolati ma hanno fatto da sfondo a un periodo di tempo prolungato, rendendo per lui particolarmente complicato intraprendere nuove relazioni affettive o professionali. La dimensione sportiva, un tempo fonte di gioia, si è trasformata in un contesto di stress, dove le performance sportive erano intrise di una pressione supplementare legata alla sua sicurezza personale.
Per Manuel Bortuzzo, la cronaca nera legata a questa vicenda ha avuto anche delle conseguenze mediatiche, poiché il suo nome è stato accostato a questa narrazione di violenza e stalking. Il marchio della notorietà è diventato un elemento appesantito dalla preoccupazione per la propria incolumità, chiamandolo a confrontarsi con un’immagine pubblica alterata dalla sofferenza e dalle aggressioni subite.
Episodi chiave e aggressioni documentate
Gli episodi di aggressione e stalking documentati nel caso di Manuel Bortuzzo da parte di Lucrezia “Lulù” Selassié delineano un quadro preoccupante di una situazione che è sfociata in atti di violenza fisica e psicologica. Uno degli eventi più significativi si è verificato durante l’estate del 2023 a Manchester, quando Bortuzzo partecipava ai campionati mondiali di nuoto. In questa occasione, la Selassié lo ha seguito, prenotando una stanza nello stesso hotel e inviandogli messaggi, creando un clima di inquietudine e paura che il nuotatore non poteva tollerare.
Uno dei messaggi più inquietanti, riportato dalle fonti di stampa, recitava: “Amore mio, sono qui per te, ti aspetto in camera, floor 10, numero stanza 1023. Ti amo! I love you so much! La tua Lulù”. Nonostante le parole apparentemente affettuose, il loro significato reale ha assunto toni minacciosi, mostrando un atteggiamento invasivo e possessivo. L’aggressione è culminata in un episodio violento, quando la Selassié si è presentata direttamente nella camera di Bortuzzo, colpendolo con due schiaffi sul volto.
Questi eventi non rappresentano isolati momenti di crisi, ma piuttosto un modello di comportamento che ha costretto Bortuzzo a vivere in un costante stato di paura. L’incapacità di mantenere il confine tra il passato romantico e la realtà attuale di stalking ha portato a una frustrazione profonda, accentuando il senso di impotenza di fronte a una situazione divenuta insostenibile. Le segnalazioni di aggressioni e minacce, raccolte dalle autorità e dai media, supportano le accuse di stalking e delineano un quadro di una relazione degenerata in un incubo personale per l’atleta.