Basciano, il giudice parla di scarcerazione e rapporti sereni con Codegoni

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By Redazione Gossip.re

Basciano, il giudice parla di scarcerazione e rapporti sereni con Codegoni

Basciano e la revoca della misura cautelare

Nella recente decisione del Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Anna Magelli, è emersa la richiesta di revoca della misura cautelare in carcere a cui era sottoposto Alessandro Basciano. Questa richiesta, presentata dal difensore dell’indagato, ha trovato accoglimento grazie all’analisi della situazione presentata, che ha rivelato un quadro differente rispetto a quello inizialmente delineato nei procedimenti precedenti.

L’ordine di revoca è stato motivato da una valutazione approfondita delle circostanze che circondano il caso. Il Pubblico Ministero, infatti, ha espresso parere favorevole alla sostituzione della custodia cautelare con misure meno afflittive, come il divieto di avvicinamento alla persona offesa e di comunicazione. Ciò suggerisce che la situazione tra Basciano e la parte offesa, ovvero Codegoni, potrebbe non essere così grave come inizialmente affermato.

In particolare, il giudice ha tenuto conto dell’interrogatorio odierno, in cui Basciano ha fornito una *,dettagliata* e circostanziata ricostruzione degli eventi, negando ogni forma di violenza fisica sia nei confronti della sua ex compagna che nei confronti di un amico di lei. A supporto della sua tesi, l’avvocato ha presentato evidenze consistenti, inclusi screenshot di comunicazioni via chat tra le due parti, risalenti ai giorni precedenti agli eventi contestati, che suggeriscono una relazione priva di tensioni e contrasti.

Il giudice ha pertanto evidenziato l’incongruenza tra le dichiarazioni di paura e turbamento fornite da Codegoni e il contenuto delle comunicazioni, che non lascerebbero spazio a interpretazioni di minaccia o ansia in seno alla relazione. Inoltre, si è considerato come il comportamento di Codegoni, che ha accettato regali e ha avuto interazioni emotive attraverso lettere e conversazioni nei giorni immediatamente precedenti la querela, non fosse compatibile con uno stato di paura persistente.

Questi elementi hanno portato il giudice a concludere che la misura in carcere non fosse più giustificabile, con la revoca della custodia in carcere e l’ordine di scarcerazione immediata di Basciano, a meno di ulteriori provvedimenti legati ad altre cause.

Il testo integrale del giudice

Il testo integrale dell’ordine di revoca della misura cautelare emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Anna Magelli, fornisce un’analisi dettagliata e un’interpretazione delle circostanze che hanno portato alla decisione di scarcerare Alessandro Basciano. Questo documento, condiviso dall’indagato attraverso i suoi canali social, mette in evidenza il quadro giuridico che ha giustificato la revoca. Il giudice ha esaminato con attenzione la richiesta di sostituzione della custodia cautelare in carcere con una misura meno afflittiva, considerando diversi aspetti fondamentali del caso.

Nel suo verdetto, la dott.ssa Magelli sottolinea che nella richiesta di misura cautelare, il Pubblico Ministero ha espresso un parere favorevole, suggerendo l’adozione di misure alternative, quali il divieto di avvicinamento e comunicazione con la persona offesa. Questo è il primo segnale che l’entità del rischio percepito nei confronti di Codegoni fosse stata rivalutata rispetto all’iniziale impressione di gravità. Durante l’interrogatorio, Basciano ha fornito una ricostruzione dettagliata degli eventi contestati, negando di aver mai esercitato violenza nei confronti della sua ex compagna o di chiunque altro a lei vicino.

Il giudice include nel suo ordinamento la presentazione di prove da parte del difensore, tra cui screenshot di conversazioni tra Basciano e Codegoni che risalgono ai giorni immediatamente precedenti tutti i fatti contestati. Le chat rivelano un’interazione priva di tensione e di paura, in netta contrapposizione alle dichiarazioni rilasciate da Codegoni, dove si affermava un continuo stato di disagio e ansia. In particolare, la dott.ssa Magelli evidenzia che le comunicazioni apostrofano una relazione apparentemente serena, contraddicendo direttamente le affermazioni di maltrattamento esposte nella querela successiva.

Il contenuto dell’ordine di revoca prosegue enfatizzando comportamenti da parte di Codegoni che sembrano non supportare la sua narrazione di paura. La ricezione di regali significativi da parte di Basciano, così come lettere emotive inviate, suggeriscono che la relazione fosse caratterizzata da un diverso stato d’animo rispetto al turbamento descritto. La dott.ssa Magelli segnala, inoltre, come il panorama evolutivo del rapporto tra i due, inclusa la remissione della querela da parte di Codegoni, ulteriormente complessi i contorni giuridici del caso.

La decisione del giudice di revocare la misura della custodia cautelare non si fonda solo sulla mancanza di indicazioni di una condotta pericolosa ma anche sull’emergere di evidenze che spostano il baricentro della questione verso una possibile riconciliazione tra le parti. Il giudice conclude la sua ordinanza affermando che la variazione della narrativa e dei comportamenti attuati da Codegoni, unitamente alla remissione della querela, rendono inadeguata e ingiustificata la custodia cautelare di Basciano.

Il rapporto sereno con Codegoni

Il giuridico di revoca della misura cautelare nei confronti di Alessandro Basciano evidenzia particolarmente il contesto relazionale tra quest’ultimo e l’ex compagna, Codegoni. Il Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Anna Magelli, ha analizzato attentamente il tenore degli scambi comunicativi intercorsi tra i due, giungendo alla conclusione che il loro rapporto non fosse caratterizzato dalle tensioni e dalla paura che erano state sostenute da Codegoni nella sua querela.

Particolare rilievo è stato dato dal giudice al contenuto delle chat e dei messaggi inviati da Basciano a Codegoni, risalenti ai giorni immediatamente antecedenti all’evento contestato, che dimostrano una comunicazione serena e priva di conflitto. Il giudice ha fatto notare che, contrariamente alle affermazioni di Codegoni di vivere in uno stato di ansia, i messaggi rivelano espressioni di emozione e affetto, suggerendo una situazione ben diversa. Infatti, l’impressione generale che ne emerge è quella di una relazione contrassegnata da scambi affettuosi piuttosto che da minacce o comportamenti violenti.

Si rileva, inoltre, che l’atteggiamento di Codegoni, che il giorno 11 novembre ha accettato regali e ha accolto una lettera affettuosa da Basciano, appare poco compatibile con l’immagine di una persona sottoposta a paura. La dott.ssa Magelli ha evidenziato come eventi del genere, unitamente alle conversazioni avvenute il 12 e 13 novembre, rivelino un’interazione che non suggerisce situazioni di conflitto o malintesi. In sostanza, la condotta di Codegoni non sembra poter corroborare l’idea di un costante stato di paura nei confronti di Basciano.

Il contributo del difensore si è rivelato cruciale in questa fase, mostrando come il rapporto interpersonale tra le due parti non fosse monodimensionale e gravido di tensioni. La remissione della querela da parte di Codegoni e l’accettazione della stessa da parte di Basciano, fanno parte di un contesto più ampio che il giudice ha ritenuto necessario considerare. Queste azioni, insieme alla dichiarazione di aver ripreso la loro relazione, suggeriscono una stabilità e un’intesa che contraddicono le precedenti affermazioni di conflitto.

Nel complesso, l’analisi rigorosa del giudice ha dimostrato come la narrazione di un rapporto caratterizzato da paura si scontrasse con evidenze oggettive e misurabili, rendendo evidente che la relazione tra Basciano e Codegoni avesse assunto, almeno nei periodi recenti, una dimensione serena e non conflittuale. Gli elementi presentati portano a osservare come le percezioni iniziali relative alla gravità della situazione possano non essere state sufficientemente fondate, evidenziando l’importanza di una valutazione olistica e complessiva delle interazioni tra le parti prima di giungere a conclusioni affrettate.

Dichiarazioni di Basciano

Alessandro Basciano, una volta scarcerato, ha deciso di esprimere il proprio punto di vista in merito agli accadimenti che hanno portato alla sua incarcerazione e alla successiva revoca della misura cautelare. Le sue dichiarazioni, diffuse attraverso i canali social, mirano a chiarire la sua posizione e a fornire un contesto al di là delle accuse iniziali che lo riguardavano.

In particolare, Basciano ha sottolineato la sua ferma posizione di non avere mai usato violenza, né fisica né verbale, nei confronti di Codegoni. Secondo le sue parole, le accuse mosse contro di lui risulterebbero infondate e basate su una serie di malintesi e interpretazioni errate. Inoltre, ha evidenziato come la sua esperienza nel periodo di detenzione non sia stata facile e come la situazione abbia influito sia su di lui che sulle persone a lui care.

Il protagonista ha fatto riferimento anche al contesto relazionale con Codegoni, affermando che i due avessero intrattenuto, fino a poco prima degli eventi contestati, una relazione caratterizzata da un certo affetto e disponibilità reciproca, piuttosto che da scontri o conflitti. Le sue parole mirano a ricostruire un’immagine di normalità, contraria a quella delineata dalle dichiarazioni rilasciate da Codegoni.

In un passaggio particolare delle sue dichiarazioni, Basciano ha espresso chiaramente il desiderio di ricostruire il rapporto con l’ex compagna e di mantenere serenità per il bene del loro nucleo familiare. Ha affermato che, nonostante le difficoltà, entrambi avessero dimostrato di poter tornare a un’interazione positiva. Ciò, a suo avviso, dimostrerebbe l’assenza di quelle dinamiche violente che erano state il fulcro delle accuse.

In aggiunta, Basciano ha fatto riferimento alle prove che supporterebbero la sua versione dei fatti, comprese le comunicazioni che attesterebbero non solo la serenità del loro rapporto, ma pure la garanzia di un’interazione non conflittuale. Tali elementi, secondo Basciano, forniscono un quadro chiaro che contrasta le affermazioni di Codegoni e impone una riflessione più accurata da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni.

Rinforzando il suo messaggio, Basciano ha invitato a considerare le sue parole e a non arrestarsi alle sole dichiarazioni iniziali, auspicando un esame approfondito e obiettivo della situazione, al fine di giungere a una valutazione equa e giusta per tutte le parti coinvolte. La chiarezza delle sue affermazioni sembra quindi mirare a spostare l’attenzione su un’analisi più profonda e sfumata delle dinamiche relazionali e delle conseguenze che ne derivano.

Le chat tra Basciano e Codegoni

Le conversazioni intercorse tra Alessandro Basciano e la sua ex compagna, Codegoni, rivestono un’importanza cruciale nel contesto della revoca della misura cautelare. Il Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Anna Magelli, ha analizzato attentamente il contenuto di questi scambi comunicativi, sottolineando come questi non solo riflettano il tono della loro interazione, ma anche smentiscano le dichiarazioni di Codegoni riguardo a presunti stati di paura e ansia.

I messaggi che sono stati presentati nel corso dell’interrogatorio mostrano, infatti, un quadro di comunicazione serena e affettuosa. Nonostante le affermazioni di Codegoni riguardo a sentirsi minacciata, il giudice ha evidenziato che le conversazioni avvenute nei giorni prima degli eventi contestati fossero caratterizzate da espressioni di amicizia e comprensione reciproca. Tali comunicazioni, datate tra l’11 e il 13 novembre 2024, mostrano interazioni che appaiono del tutto incompatibili con l’immagine di un rapporto segnato da violenza o minaccia.

Particolarmente significative sono le ricostruzioni del giudice riguardo alle interazioni quotidiane chiamate in causa. Il messaggio del 12 novembre, ad esempio, includeva una serie di chiacchiere affettuose e di promesse di sostegno, senza alcun accenno a conflitti o tensioni, contribuendo a contestare l’ipotesi di maltrattamenti fisici o psicologici. Queste chat rappresentano, dunque, un elemento di prova piuttosto robusto nel sostenere la versione di Basciano, sottolineando che non vi era alcun clima di paura da parte della Codegoni.

In aggiunta, il giudice ha notato che il 11 novembre, in un incontro personale, Codegoni aveva ricevuto un regalo prezioso e una lettera, evidenziando un comportamento che non sembrava compatibile con l’idea di un’intimidazione. Questi gesti, uniti alle comunicazioni immediate successive, hanno portato il giudice a concludere che la relazione fra i due non fosse determinata da ansia o paura, come sostenuto nella querela. Infatti, è stata sottolineata l’assenza di qualsivoglia segnale di malessere emotivo nelle interazioni, come atteso in una situazione caratterizzata da dinamiche violente.

Questa analisi dettagliata delle chat ha rappresentato un elemento decisivo per il giudice nel ritenere che i presupposti giuridici per la custodia cautelare non fossero più soddisfatti. La mancanza di prove concrete di un clima di paura ha impattato significativamente sulla decisione finale, contribuendo a giustificare la revoca della misura cautelare e l’ordine di scarcerazione di Basciano.

Considerazioni sull’atteggiamento di Codegoni

Nel contesto della revoca della custodia cautelare per Alessandro Basciano, il Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Anna Magelli, ha evidenziato l’atteggiamento di Codegoni, ponendolo sotto la lente di ingrandimento per chiarire la veridicità delle sue dichiarazioni. Il giudice ha analizzato diversi comportamenti della parte offesa, che sembrano contraddire le affermazioni di paura e turbamento espresse nella querela.

Un aspetto centrale emerso dall’analisi è il comportamento di Codegoni nei giorni immediatamente precedenti l’evento contestato. In particolare, l’11 novembre, ella ha accettato un regalo significativo da Basciano e una lettera affettuosa, dimostrando una reazione emotiva che non si allinea con un presunto stato di paura. Questi gesti sono stati interpretati dal giudice come indicatori di un rapporto non conflittuale, ma anzi affettuoso, tra i due, suggerendo che la percezione di una continua ansia fosse infondata.

In aggiunta a questo, il Giudice ha sottolineato come, nei giorni seguenti, ovvero il 12 e il 13 novembre, Codegoni abbia continuato a intrattenere conversazioni via chat con Basciano, scambiando messaggi privi di toni minacciosi. Tali interazioni, peraltro affettuose, offrono una visione alternativa rispetto a quella trasmessa nella querela, rivelando un legame interpersonale contraddittorio rispetto alla narrazione di violenza e intimidazione. Il fatto che Codegoni avesse comunicato con Basciano in modo aperto e sereno negli stessi giorni in cui ha presentato la querela mette dunque in discussione la credibilità delle sue stesse affermazioni.

Il giudice ha anche rilevato come la remissione della querela, avvenuta alcuni mesi dopo i fatti contestati, insieme alla dichiarazione di Codegoni di avere riacquisito una relazione armoniosa con Basciano, rappresenti ulteriori elementi di incoerenza. Secondo la dott.ssa Magelli, non è plausibile che una persona possa sentirsi minacciata e, al contempo, scegliere di ritirare una denuncia. Questo cambiamento di posizione ha portato il giudice a concludere che il clima emotivo tra i due era significativamente diverso rispetto a quanto inizialmente descritto.

Complessivamente, l’analisi rigorosa dell’atteggiamento di Codegoni ha suggerito che le sue affermazioni di paura apparissero poco convincenti e che le prove presentate da Basciano, inclusi gli antecedenti comunicativi e l’evoluzione del loro rapporto, indicassero una dinamica relazionale più serena e priva di conflitti. Questi risultati hanno avuto un impatto determinante sulla decisione finale del giudice, confermando la necessità di considerare un quadro relazionale complessivo piuttosto che basarsi unicamente su affermazioni isolate.

La decisione finale del giudice

La deliberazione finale del giudice nella causa che coinvolge Alessandro Basciano ha segnato un importante passo nel processo giuridico, con la revoca della custodia cautelare e l’ordine di scarcerazione dell’indagato. Il Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Anna Magelli, ha formulato la sua decisione sulla base di un’analisi approfondita delle circostanze emerse durante il procedimento e, in particolare, delle evidenze presentate dalla difesa.

In primo luogo, il giudice ha preso nota del parere favorevole espresso dal Pubblico Ministero circa il passaggio a misure restrittive meno afflittive, come il divieto di avvicinamento alla persona offesa. Questo indicava già una concessione di fiducia nelle eventuali stabilizzazioni della relazione tra Basciano e Codegoni, suggerendo che la situazione non fosse tale da giustificare la detenzione in carcere.

Durante l’interrogatorio, Basciano ha fornito una risposta articolata e dettagliata alle accuse formulate contro di lui, negando di aver mai utilizzato violenza fisica o verbale nei confronti della sua ex compagna. A conferma di ciò, la difesa ha presentato prove documentali, tra cui screenshot di conversazioni che illustrano una comunicazione serena e priva di conflitti tra le parti. Questi elementi hanno avuto un ruolo cruciale nella valutazione del giudice, il quale ha sottolineato come le chat dimostrassero un’interazione improntata sulla cordialità e sull’affetto, in netto contrasto con le tesi sostenute da Codegoni nella querela.

Un altro punto significativo emerso nel corso della decisione è stato quello delle modalità di interazione tra i due negli eventi che hanno preceduto la querela. Il giudice ha rilevato che a seguito della ricezione di doni e comunicazioni affettuose il 11 novembre, le relative affermazioni di Codegoni su uno stato di paura non fossero congruenti con gli atti successivi. Questo ha portato il giudice a conclude che nel quadro complessivo presentato dagli indizi, il requisito di gravità necessario per giustificare una custodia in carcere non fosse soddisfatto.

Infine, la dott.ssa Magelli ha osservato come la remissione della querela da parte di Codegoni e la successiva accettazione da parte di Basciano di tale remissione fosse un indicativo di un cambiamento positivo nella loro relazione, sottolineando l’assenza di una minaccia percepita da parte di un individuo nei confronti dell’altro. Queste informazioni hanno pertanto portato alla decisione finale di revocare la misura restrittiva e ordinare la scarcerazione immediata di Basciano, se non detenuto per altre cause.

La deliberazione del giudice ha messo in evidenza l’importanza dell’analisi obiettiva delle dinamiche relazionali e delle prove concrete nel definire la legittimità delle misure cautelari, amplificando così riflessioni critiche sui poteri del sistema giudiziario e la duttilità delle sue decisioni in casi complessi come quello in esame.